Nel 2020 era stato istituito il Reddito di Libertà, 400 euro al mese per 12 mesi, per sostenere le donne vittime di violenza nei primi passi di liberazione, stanziando per lo scopo 3 milioni. Ovviamente una goccia nel mare.
Con la legge di bilancio del 2024 sono stati stanziati 30 milioni per gli anni 2024, 25 e 26. Dunque 10 milioni all’anno da ripartirsi fra le Regioni, in base al numero di donne 14-67 anni presenti.
Le regioni più popolose, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, avranno un maggior numero di donne comprese in quella fascia di età ed esauriranno quasi tutto lo stanziamento. Senza dimenticare altre scremature come il decreto attuativo, ossia come mettere in pratica le norme di legge, che porta la data 12/12/2024, con uno slittamento di un anno.
La domanda poi deve essere formulata in un modello di autocertificazione dell’Inps dall’1/1 al 31/12 non ripetibile e dovrà essere corredate dalla dichiarazione dei Cav e dei Servizi sociali di riferimento territoriale, attestante il bisogno economico finanziario urgente, legato alla violenza subita, nonché al percorso di emancipazione avviato.
Ovvero dopo l’avvenuta denuncia, il codice rosso, la presa in carico del Centro antiviolenza pubblico (là dove esiste) o dai Servizi sociali e…. successivo iter amministrativo-burocratico sino all’esaurimento dei fondi.
Si apre la corsa della fortuna, una diversa lotteria Italia..
Comunque è un piccolo passo avanti , la presa d’atto del problema anche se deve fare i conti con la povertà del bilancio e la concorrenza del bonus di 1000 euro per le nuove nascite.
Scrivendo queste righe un rimpianto, pensando a un nostro caso di anni fa e quanto sarebbero stati risolutivi i 400 euro.
Maylin si chiamava, straniera sposata a un italiano, due figli in età scolare. Padronanza della lingua inglese, di quella madre e istruzione di livello superiore, buona conoscenza dell’italiano.
Un handicap, il marito compulsivo fobico che la voleva solamente in casa ad occuparsi dei figli e delle faccende domestiche. Naturalmente era senza patente mentre tutte le offerte di lavoro venivano boicottate. O direttamente con i datori di lavoro o indirettamente impedendo di affidare i bambini a una baby sitter nelle ore scoperte dalla frequenza scolastica. Lui non voleva nessuno in casa, né parenti né amici.
Ridotta a una specie di schiava domestica mentre se avesse disposto dei 400 euro, avrebbe potuto affittare un bicamera, pagare il viaggio alla mamma dal lontano paese e accettare il lavoro di marketing manager con l’estero, che le era stato offerto.
Ecco come un possibile progetto di vita naufragato nel nulla, anzi a 35 anni l’accettazione di un quotidiano oppressivo, senza amore.
Usque tandem, se non ora quando?
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