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Reddito di libertà

segreteria318

Nel 2020 era stato istituito il Reddito di Libertà, 400 euro al mese per 12 mesi, per sostenere le  donne vittime di violenza nei primi passi di liberazione, stanziando per lo scopo 3 milioni. Ovviamente una goccia nel mare.

Con la  legge di bilancio del  2024 sono stati stanziati 30 milioni per  gli anni  2024, 25 e 26. Dunque  10 milioni all’anno  da ripartirsi fra le Regioni, in base al numero di donne  14-67 anni presenti.

Le regioni più popolose, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia,  avranno  un maggior numero di donne comprese in quella fascia di età ed esauriranno quasi tutto lo stanziamento. Senza dimenticare altre scremature come il decreto attuativo, ossia come mettere in pratica le norme di legge, che  porta la data 12/12/2024, con uno slittamento di un anno.

La domanda poi  deve essere formulata in un modello di autocertificazione dell’Inps dall’1/1 al 31/12  non ripetibile e dovrà essere corredate dalla  dichiarazione dei Cav e dei Servizi sociali di riferimento territoriale, attestante  il bisogno economico finanziario urgente, legato  alla violenza subita,  nonché al percorso di emancipazione avviato.

Ovvero dopo  l’avvenuta denuncia,  il  codice rosso, la  presa in carico del Centro antiviolenza pubblico  (là dove esiste)  o dai Servizi  sociali e…. successivo iter amministrativo-burocratico sino all’esaurimento dei fondi. 

Si apre la corsa della fortuna, una diversa lotteria Italia..

Comunque è un piccolo passo avanti , la presa d’atto del problema anche se deve fare i conti con  la povertà del bilancio e la concorrenza del bonus di 1000 euro per le nuove nascite.

 

Scrivendo queste righe un rimpianto,  pensando a un nostro caso di anni fa  e quanto sarebbero stati  risolutivi  i 400 euro.

Maylin si chiamava, straniera sposata a un italiano, due figli in età scolare. Padronanza della lingua inglese, di quella madre e istruzione di livello superiore, buona conoscenza dell’italiano.

Un handicap, il marito compulsivo fobico che  la voleva solamente  in casa ad occuparsi dei figli e delle faccende domestiche. Naturalmente era  senza patente mentre tutte le offerte di lavoro venivano boicottate.  O direttamente con i datori di lavoro o indirettamente impedendo di affidare i bambini a una baby sitter nelle ore scoperte dalla frequenza scolastica. Lui non voleva nessuno in casa, né parenti né amici.

Ridotta a una specie di schiava domestica mentre  se avesse disposto  dei 400 euro, avrebbe potuto  affittare un bicamera, pagare il viaggio alla mamma dal  lontano  paese e  accettare  il lavoro di  marketing manager con l’estero, che le era stato offerto.

Ecco come un possibile  progetto di vita naufragato nel nulla, anzi  a 35 anni l’accettazione di un quotidiano oppressivo, senza amore. 

Usque tandem, se non ora quando?

 

 

 
 
 

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