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Adolescenti

Sarà perché sono nonna, anzi bisnonna. Sarà che sono vecchia e ho solo più  il presente. Sarà che ogni mattino le notizie che ci inseguono sono sempre più brutte . Disastri climatici, guerra in Ucraina, persecuzione e  morti  di civili inermi a Gaza .

E poi , Israele che attacca l’Iran, per distogliere l’attenzione su quanto  sta avvenendo in Palestina e Cis Giordania, ora che Netanyau si è accorto della disapprovazione del mondo intero.  E ancora l’America  che non è più quella di Bob Dylan, ma quella di Trump che  fa sganciare  anche lui bombe in Iran. L’alibi è l’uranio arricchito e il regime teocratico di Komenei.  Dimenticando cosa è successo in   Afganistan.


 Ebbene, sto con gli adolescenti.


Capisco il loro rifugiarsi nel cellulare, cercare un approdo neutro, musica, idiozie condivise, che non sono tanto idiozie in confronto a quelle di noi adulti.

Loro sono il futuro, ma quale  futuro stiamo  offrendo loro?

Iniziamo dal clima, alluvioni, pezzi di montagne che crollano, frane e fiumi di fango, ma noi diciamo che è la natura, che è sempre successo. Noi che abbiamo memoria, mentiamo.

Oppure con i giovani di Fridays for Future  l’ atteggiamento è paternalistico, tanto più grave di un aperto dissenso  perché significa che non li si prende sul serio.

E in casa, il clima   non sempre è sereno. Genitori alle prese con lavori insicuri, senza prospettive, presenti più a se stessi  che ai figli, sufficiente che tutto proceda senza scosse. Non si interrogano oltre ai  cibi preferiti  o all’andamento scolastico. Mi viene in mente Turetta che faceva   i biscotti alla ragazza.    

Si delega anche tanto alla scuola pur che corrisponda alle attese del diploma, la laurea, un buon lavoro, se femmina un buon matrimonio.

Siamo ancora lì, in un modo che evolve rapidamente  e si discosta dai  vecchi schemi. I ragazzi se ne sono accorti, ma non hanno sostegni , puntelli  che li liberi dall’ansia e dalla fuga.

Sono meno di parte rispetto a coltelli e tirapugni, l’armamento che sembra accompagnare i più. Penso però che quando essi  emergono dalle varie piattaforme consolatorie ed entrano in un  fuori  che percepiscono alieno,  vogliano difendersi  come hanno imparato dai video giochi.

Per queste e altre cose, ripeto che sto  con gli adolescenti, soprattutto le ragazze, cerco di capire, ma non vado oltre.

Fossi un insegnante chiederei  a loro di aiutarmi, di confrontarsi , mai di giustificarsi.   Ma come bisnonna gli interlocutori disponibili, sono  troppo piccoli.  

 
 
 

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