top of page

Dopo il 25 novembre alla Casa .....

Aggiornamento: 9 gen

La morte di Giulia Cecchettin, l'immagine di bravo ragazzo dell’assassino che tanto l’amava

da farle pure i biscotti ma che, il momento in cui lei non rinuncia a laurearsi e andare a

Reggio Emilia per dar vita ai suoi progetti, la uccide con crudeltà e ferocia.


Inoltre la fermezza della sorella e le parole del padre al funerale, hanno sconvolto l’opinione pubblica più di ogni altro femminicidio con la conseguenza, di far lievitare le presenze allo sportello antiviolenza Alzati Eva, abbandonando la renitenza a denunciare le violenze subite sino allora in silenzio.


E questo fatto pone un serio problema perché , immediatamente dopo la denuncia -scatti o

meno il codice rosso, le donne non sanno dove andare.


Non possono tornarsene a casa dove si troveranno un partner ancora più violento e

vendicativo per questa evidente volontà di sottrarsi e liberarsi da violenza e soprusi ma che,

spesso, non hanno una rete parentale di protezione, soprattutto le straniere.


Ne consegue una condizione di sbandamento emotivo, di ambivalenza rispetto al bisogno di libertà con il rimpianto di non aver più una casa e una famiglia, assieme al bisogno di un

luogo anche temporaneo dove pensare, con serenità al come e dove ricostruirsi una vita.

E noi non possiamo essere loro di nessun aiuto.


Abbiamo pensato che la disponibilità di un alloggio temporaneo da gestire come un Airbnb,

sarebbe stata la soluzione ottimale e cercato di coinvolgere in questa ipotesi Circuiti virtuosi.

Una associazione che ha dato vita a uno spazio temporaneo per persone senza fissa dimora,

attualmente per uomini soli per lo più stranieri, senza avere una analoga offerta per le

donne sole. Lo scopo era di chiedere al Comune la disponibilità di un alloggio -cucina, bagno due o tre stanze- da utilizzare appunto come alloggio collettivo. temporaneo per donne. Una richiesta che presentata da due associazioni avrebbe potuto avere maggiore attenzione e successo.


A tale scopo è stata organizzata una riunione presso la nostra sede con tre socie di Circuiti

Virtuosi il 14/12 u.s. per presentare loro questa nostra idea, verificarne la disponibilità a

condividere i bisogni emergenti e relativa progettualità.


Nel corso della riunione siamo venute a sapere che la loro associazione è socia della coop.

La tenda che, per combattere l’emergenza abitativa propone ai proprietari di case e alloggi vuoti di avviare un contratto di comodato gratuito, assumendosi le responsabilità di gestione degli stessi, occupandosi della manutenzione del bene e del pagamento delle spese condominiale, IMU e Tari. Con la garanzia del mantenimento in buono stato della proprietà e la possibilità di rientrare in breve tempo del suo utilizzo.


Sono soci de La Tenda anche la Caritas diocesana, le associazioni Senza Confini e Mastro

Pietro, la coop. Pollicino. Sul nostro territorio si tratta di un esordio patrocinato dal Comune e dal Consorzio InReTe alla ricerca di alloggi e volontari, ma la coop. ha una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale con realizzazioni di co-housing e progetti sociali inclusivi.

Una possibilità di cui tenere conto.


Si è pertanto deciso che dopo le festività, il discorso avrebbe proseguito con l’aggiornamento dei componenti l’associazione, la redazione di un documento per l’Assessora alle politiche sociali con la richiesta di un appuntamento. Non ultimo il coinvolgimento de La Tenda di Torino, corso Principe Oddone 94. Passo dopo passo....

32 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Due giornalisti
bottom of page