Un gruppo di associazioni di Ivrea hanno pensato di cogliere l’occasione della Cerimonia di apertura della Coppa del Mondo di Canoa che si svolgerà questa settimana a Ivrea, per ricordare che in Palestina, in Ucraina-Russia e in altre parti del mondo si soffre per le guerre, le violenze e la miseria.
Dalla città di Ivrea, che ha dato prova di essere una città che ama la pace, giunga ai 300 atleti di 45 nazioni presenti a questo evento sportivo, un appello a cessare il fuoco ovunque e a percorrere le vie dell’amicizia e della solidarietà tra popoli e Stati diversi, come testimoniato negli eventi sportivi internazionali. Dunque ecco che oggi mercoledì 11 settembre alle ore 18 in piazza Ottinetti molti attivisti hanno testimoniato anche per chi non è potuto venire.. le parole di IMAGINE di Lennon mai così attuali...
Le parole che vogliamo riportare sono la testimonianza di come può sembrare a noi che crediamo nel dialogo e nelle soluzioni difficili, ma mai impossibili.
«La missione della mia vita è contrastare la nascita di uno Stato palestinese», ha ribadito ieri il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, idolo dei coloni. «I coloni — denuncia in un intervento sul Corriere lo scrittore israeliano Assaf Gavron — hanno sfruttato questa situazione di guerra per trasferirla in Cisgiordania, dove usano altrettanta forza e brutalità nei confronti dei palestinesi, mentre i reali campi di battaglia e l’attenzione sono altrove». Poi aggiunge: «Per me l’idea di una superiorità ebraica è rivoltante e ignobile. Si basa su un presupposto ideologico razzista, inaccettabile quanto tutti i razzismi. Le sue manifestazioni rappresentano non solo una violazione della legge e dell’ordine, ma anche la premessa per un’anarchia teologica, e come tali vanno stroncate in modo deciso e rapido. L’escalation di violenza partita a ottobre, che ha raggiunto un nuovo apice durante il mese di agosto, non può essere liquidata come l’azione di “qualche mela marcia”. È un fenomeno ampio, pericolosamente incoraggiato dall’attuale governo in maniera attiva o passiva, e rappresenta il suo ennesimo disastroso fallimento».
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