
Contro la guerra cos'altro deve succedere per scendere in piazza?
L'Europa ha imbracciato le armi: garantiamo impunità a un criminale come Netanyahu che viola tutte le leggi internazionali, si beffa delle Nazioni Unite, boicotta ogni negoziato, stermina un popolo come ha dimostrato questo anno di guerra.
Il governo israeliano non ha perseguito l’obiettivo del ritorno degli ostaggi nella sconfitta di Hamas, quello che sta facendo è cercare di spezzare la volontà dei palestinesi, scoraggiare ogni possibilità che possano tornare nelle loro terre, alimentare nei bambini e giovani che riusciranno a sopravvivere un odio così forte che persisterà per tanto tempo e lo fa costruendo un simbolo evidente Gaza City rasa al suolo trasformata in un deserto per occuparla forse come vorrebbe l'estrema destra alleata del Likud, ma per poter cancellare l'identità del Popolo palestinese a Gaza come in Cisgiordania. Assoggettare i palestinesi dentro uno stato dove hanno meno diritti, cancellando per sempre l'idea dei due stati che Netanyahu non ha mai voluto e tutto questo lo fa al prezzo di rinunciare al ritorno degli ostaggi e alla sconfitta di Hamas. Anzi per Netanyahu fino a quando ci sarà Hamas non ci saranno negoziati e la guerra potrà andare avanti.
L’altro giorno ho visto in TV uno dei coloni israeliani che vive in un insediamento che si chiama Elei Aza (che significa Verso Gaza), spiegare allegramente ai suoi bambini, usando un libretto di storie colorate, come loro, gli ebrei, dovranno ricolonizzare sia le terre di Gaza sia le terre del Libano al di là della recinzione (con il movimento Svegliati Nord), in modo gioioso (sigh!), forti del fatto che nel Cantico dei Cantici si dice che gli ebrei vivevano anche in Libano (sigh...).
Alla domanda dell’intervistatore su come dovrebbero vivere i palestinesi nel loro paese lui risponde: “Penso che non dovrebbero vivere in nessun posto che appartiene agli ebrei. Dovrebbero andare in qualche posto dove possano supportarli, potrebbe essere il Qatar o la Turchia, chiunque si prenda cura di loro, prendeteli. O possono andare in giro per il mondo. Quello che dobbiamo fare è farli andare via.”
Gli viene allora fatto notare che quasi 15 mila bambini sono morti. A questo punto lui, usando la ben nota formula magica del sette ottobre (messo in atto, sempre parole sue, dai bambini che Israele ha provato a non uccidere), chiosa con un bel “Davvero non mi interessa quanti di loro siano morti”
La guerra santa …in nome di DIO? Si è già ucciso in nome di Dio e si sta continuando a farlo. BASTA !!
E poi non è finita: armiamo Zelensky che vieta trattative di pace con la Russia e le cui uniche parole d'ordine sono Vittoria o morte.
Medio Oriente e Ucraina sono dentro una tempesta di fuoco che non si placa: si combatte con l'unica ragione di distruggere il nemico cancellare il diritto alla vita e alla Terra del Popolo palestinese e sconfiggere umiliare la Russia costi quel che costi.
Ora tocca al Libano, domani toccherà all'Iran
La casa brucia ma nell'incendiare la casa altrui il famoso Occidente sta distruggendo anche casa propria, i suoi valori migliori e sta mettendo in pericolo l'intera umanità.
Noi come volontarie della Casa delle Donne che lavoriamo per trovare soluzioni pacifiche e soprattutto non temporanee ma permanenti, ci rendiamo conto che il rischio di una guerra mondiale nucleare è sempre più reale, che il Parlamento Europeo che ci sta portando nella spirale incontrollabile dello scontro diretto tra Russia e Nato e quindi siamo qui a parlarne perché nessuno può chiamarsi fuori dai crimini in corso.
NON STIAMO FACENDO ABBASTANZA
NON STIAMO URLANDO ABBASTANZA
il nostro deve essere un grido di allarme fortissimo, dobbiamo fare di più.
Dobbiamo MOBILITARE l'intero paese
IMPEGNAMOCI allora per LA PROMOZIONE a tutti i livelli, dalle minime frazioni, alle città, di comitati impegnati e organicamente collegati per dire no alla guerra in nome dei valori della Costituzione che ripudia la guerra e impegna l'Italia a costruire la pace e la giustizia fra le nazioni.
Scendiamo in piazza! Ce lo vogliono impedire??
Noi scendiamo lo stesso ma non solo i giovani, tutte le persone, di ogni età, di ogni estrazione sociale, di ogni pensiero politico però uniti nell'idea che siamo contro la guerra e per la pace, solo la pace, perché dire e scrivere pace giusta non significa nulla!!
Lo dobbiamo fare subito è già troppo tardi! lo chiediamo alle forze politiche, ai sindacati, alle altre associazioni:
DOBBIAMO FERMARE QUESTA FOLLIA !! CHE ALTRO DEVE SUCCEDERE ??
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