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La guerra è presente in ogni dimensione delle nostre vite

Negli ultimi mesi abbiamo potuto osservare e vivere il contesto che ci circonda con maggiore chiarezza, riconoscendo la guerra come fenomeno sempre più pervasivo e strutturale, sia a livello globale che locale.

I genocidi, come in Palestina, hanno risvegliato l'urgenza di mobilitarci contro questo sistema e lo abbiamo fatto a partire dai luoghi in cui studiamo e viviamo, ma questo non ci basta e non è sufficiente.

Quello che abbiamo di fronte è un nemico che non si fa scrupoli e non ammette alcun valore alla vita. La guerra non è più una probabilità ma una realtà trasversale, pronta a travolgere i territori in cui viviamo e le nostre esistenze.


La guerra è presente in ogni dimensione delle nostre vite: l'ideologia militarista si rivela ad ogni livello ed ambito della società, preparandola ad un presente e futuro bellico. Lo fa attraverso la normalizzazione e la legittimazione di modelli istituzionali e sociali autoritari, repressivi e oppressivi. Il ddl Sicurezza, la militarizzazione ed il securitarismo dei luoghi pubblici sono esempi di un fronte interno che va a prepararsi.

Sempre più fondi vengono spostati verso una riconversione bellica dell'economia, incentivando le spese militari e la produzione industriale capace di sostenere scenari armati.

In parallelo, l'attacco al mondo della formazione e della scuola passa attraverso la riscrittura di programmi educativi nazionalistici, la presenza di forze dell'ordine nelle aule ed una propaganda guerrafondaia che accompagna i/le giovani dalle scuole alle università.

La guerra non è solo un campo di battaglia fisico ma una mentalità fondata sul potere e il dominio. La devastazione dei territori e la predazione dell'ambiente fanno parte di questa logica.


Allo stesso modo la guerra è la perfetta rappresentazione della prepotenza del patriarcato nei confronti delle donne e delle soggettività non allineate all'ordine dell'identità patriarcale. Riconosciamo nella guerra le radici più profonde di un sistema di dominio che in tutto il mondo miete violenza e morte per mano degli uomini.

La resistenza e le lotte di liberazione che le popolazioni del Medio Oriente agiscono in ogni luogo in cui il capitalismo mostra i suoi effetti più brutali, ci impongono l'urgenza di agire contro la guerra anche nel nostro contesto.

Nel futuro polo della Città dell'Aerospazio in corso Marche a Torino nascerà un'intera cittadella al servizio della guerra.!!!

Tecnologie e innovazioni verranno messe a disposizione delle principali aziende belliche in Italia: Leonardo Spa, Altec e Thales Alenia. Il tutto avviene con la collaborazione e il coinvolgimento di Politecnico, Università, Comune di Torino e Regione.

Davanti a noi si sta presentando una responsabilità storica, dobbiamo agire: tutti abbiamo il diritto dovere di manifestare il nostro dissenso nelle forme e modi che ci sono congeniali.


Come dice la canzone di Fiorella Mannoia:

“Perché io non sono stata mai capace di obbedire a qualche cosa che non sento, stare zitta davanti a chi non mi piace o non manifestare ogni volta il mio dissenso.”


Se non noi ..chi, se non ora quando ??


Casa delle Donne

 
 
 

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Due giornalisti

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