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25 novembre Ivrea e dintorni 

Aggiornamento: 9 gen

Anche quest’anno molti eventi nei vari Comuni che hanno voluto aderire, sono stati inseriti tra le iniziative parallele al programma Le Radici del Coraggio, organizzato dall'ASLT/O4. 


L'idea di tenere insieme sotto un'egida istituzionale i diversi momenti pubblici e privati di riflessione e azione è  molto importante ed assume un significato "politico "rispetto alla violenza di genere che noi affrontiamo insieme ad altre Associazioni ed Istituzioni sul territorio,  in modo diverso e sinergico.


Questa volta invece che fare un resoconto su ogni evento ..vogliamo attirare la vostra attenzione sul coinvolgimento di uomini e ragazzi nelle iniziative a cui abbiamo partecipato come ospiti o che abbiamo progettato...due esempi.


Uno ad Ivrea, quartiere Bellavista.




Ed uno a Cuorgnè.




Invece di presentare noi il tema dei comportamenti fra donna e uomo, quelli che segnano la differenza abbiamo deciso che a presentarli fossero uomini. I comportamenti  che da un lato  colpevolizzano….com’era vestita, se l’è cercata…dall’altro tendono a giustificare  le molestie, da quelle verbali a quelle più pesanti.


Sia  perché di fronte alla violenza siamo stanche così come del solito recriminare di parte, sia perché difronte alla violenza di genere un fenomeno emerso in tutta  la sua  crudezza ci si salva solo insieme.    L’impatto a dire…… Io mi sono ubriacato diverse volte ma non ho mai corso il rischio di essere violentato. Sono uomo. 


In vita mia non ho mai sentito di un uomo ubriaco violentato. Allora il problema non è essere ubriachi. Il problema è essere donne…..così come ascoltare, ben diverso se è un giovane uomo a parlare , in questo caso Federico Giovannini 28 anni. Per leggere il suo intervento per intero, cliccate qui.




Sono parole più vere che possono colpire l’attenzione degli uomini presenti, probabilmente convinti che certi loro comportamenti sono la conseguenza, non accettata o mal sopportata della libertà delle donne. Anche quelle di casa.


A Cuorgnè, invece, un ragazzo di 19 anni  Simone Miope ha parlato di giornalismo consapevole, di quanto gli stessi media siano ancorati a stereotipi vecchi e sempre uguali. Se volete leggere il testo integrale, del suo intervento cliccate qui.


Di fronte all’ennesimo femminicidio …Una famiglia tranquilla, non davano  confidenza ….poveri bambini……un raptus…chissà.


Ha parlato della sua esperienza in un giornale locale, anche lui ci ha messo la faccia come a Bellavista.  Due i testi recitati /letti la stessa conclusione 


……sarà comunque un processo lento e faticoso, in cui la scuola sarà parte fondamentale per la formazione di uomini e donne rispettosi di sé stessi e degli altri. E delle altre. C’è ancora tanta strada da fare mettiamoci   in viaggio non importa se controvento. 

Passo dopo passo, cambieremo questo modo di vedere le cose.


Noi donne abbiamo parlato denunciato  abbastanza, continueremo a stare accanto alle vittime di violenza attraverso lo sportello, l’assistenza legale e psicosociale, ma è ora di coinvolgere anche gli uomini in un lavoro collettivo che si muova  su due binari paralleli, assistenza e  assunzioni di responsabilità.





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Due giornalisti
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